27 marzo 2010

ITALIAN FASHION BLOGGERS | Le tendenze della moda con gusto e consapevolezza

AFFAMATE DI STILE


Ph. Roberto Arleo / Le ragazze di Italian Fashion Bloggers

Sono ragazze italiane con una formazione differente, gusti differenti e ambienti differenti, ma con una passione in comune: la moda.
Le fashion blogger italiane esprimono le loro preferenze nell'ambito della moda attraverso il web, con i loro blog freschi e originali. Poco importa se non sono modelle e non sono ricche sfondate da potersi permettere borse da 2000 euro.


Ph. Roberto Arleo / Floriana Serani di Shampa Love

Se qualcuno in passato pensava che essere una fashion blogger fosse sinonimo di fotocamera, computer e outfit, si sbagliava di grosso. Questo è un caso da baraccone che si è diffuso tra gli ignoranti.
C'è chi studia moda, chi psicologia, chi lavora nel campo editoriale e chi fa tutt'altro. Riunite sotto il nome di Italian Fashion Bloggers, si riuniscono per scambiare idee, opinioni e consigli.

Sono consapevoli del potenziale che hanno sugli stilisti e quindi sull'alta moda. A volte capita che qualche grande marchio le contatti per offrirgli accessori o capi d'abbigliamento che poi verranno usati per gli outfit che indosseranno nelle pubblicazioni sui propri blog, secondo quell'abile strumento che è il "product placement", già usato dagli stilisti nel caso dei vip. Altre volte vengono contattate da giornalisti e personaggi televisivi per delle consulenze sul cosa indossare agli eventi. Altre volte ancora sono invitate loro stesse alle sfilate di moda.

Ph. Roberto Arleo / Ramona Tabita di Tabi Tabi


L'esempio chiave è Scott Schuman (l'autore di The Sartorialist) e il suo catturare gli outfit nella strada delle varie città. Perchè è dalla strada che arriva la tendenza, dalle persone che vestono con gusto le mise di tutti i giorni e non dalle passerelle o dai vip che inculcano uno stereotipo apparente e poco reale nella vita reale.

Ph. Roberto Arleo / Flaviana Boni di Dress up for armageddon


Raccontano momenti della propria vita legati alla moda e a tutte le scelte che ogni giorno affrontano nella quotidianità.
Famose per i loro blog ricchi di immagini e articoli che aggiornano ogni giorno o quasi, un vero e proprio diario pubblico dove chiunque può mettere naso e commentare.

Ph. Roberto Arleo / Maria Carneri di Viola Comes In Colours

I fashion blogger sono seguiti sul web, ma non solo per il loro apparire modelli/modelle, ma per i vari articoli ricercati e non incentrati esclusivamente su se stessi.
Essere fashion blogger significa catturare quello che la moda più filtrare in ogni direzione, prendendo ispirazione da film, libri, incontri, posti e situazioni.
Sentirsi fashion blogger in una città incentrando su se stessi tutto il punto della situazione è un fattore narcisista che non va preso come riferimento, stiamo parlando di cool hunter della moda e non di modelle e modelli egocentrici che sfoggiano i loro outfit quasi a dimostrare la possibilità di potersi permettere "il lusso".


Ph. Roberto Arleo / Giulia Sulis di The Sinuous Elegance

"Il lusso è la manifestazione della ricchezza incivile che vuole impressionare chi è rimasto povero. È la manifestazione dell'importanza che viene data all'esteriorità e rivela la mancanza di interesse per tutto ciò che è elevazione culturale. È il trionfo dell'apparenza sulla sostanza. Il lusso è una necessità per tanta gente che vuole avere una sensazione di dominio sugli altri. Ma gli altri, se sono persone civili, sanno che il lusso è finzione, se sono persone ignoranti ammireranno e magari invidieranno chi vive nel lusso. Ma a chi interessa l'ammirazione degli ignoranti? Forse agli stupidi. Infatti il lusso è una manifestazione di stupidità". (Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, Laterza, Roma, 1981)

Ph. Roberto Arleo / Cristina Sampaolesi di Fashion Off Duty

"Il corpo esprime il valore dell'unicità. il progetto individuale, la massima espressione di sé. [...] La quotidianità diventa il laboratorio di questo incontro tra nuovo lusso accessibile e superamento del basic". (Future Concept Lab a cura di Francesco Morace, Real Fashion Trends, Libri Scheiwiller, Milano, 2007)

Ph. Roberto Arleo / Vicky Butera di Vicky's Wonderland

All'estero il fenomeno dei fashion blogger, come anticipatori di tendenza, è diffusissimo e anche in Italia il fenomeno si espanso tanto da far si che le icone del fenomeno fossero presenti alle sfilate di moda e alle presentazioni degli showroom proprio nella capitale della moda italiana, Milano, per poi raccontare e far vedere tutto online attraverso blog e social network.

Ph. Roberto Arleo / Sara Baldari di Fashion Love

Oggi la moda sfila tra i negozi, per la strada, nei film e sul web. Le fashion blogger straniere avevano già acquistato la loro importanza, quelle italiane hanno cominciato da qualche mese a far sentire forte la loro voce inserendo contemporaneamente outfit a tema in cui vengono inseriti i link degli altri blog in modo da ampliare la diffusione dei visitatori condividendoli.

Ph. Roberto Arleo / Giulia Ciccarelli di Starbucks and Chanel 2.55


È facile definirsi fashion blogger, però bisogna anche saperlo dimostrare. Sentire dire in televisione da una fashion blogger "Mi piace la parte sopra" mi deprime. Viene da pensare al secondo piano degli uffici, alla soffitta o al pensile. "La parte di sopra" è troppo generico, mi viene in mente qualcuno che descrive qualcosa che non gli riguarda, come se un agricoltore parlasse di orologeria o viceversa, quando invece stiamo parlando di moda ed è proprio una ragazza che si definisce fashion blogger a commentare un abito.

Ph. Roberto Arleo / Veronica Caputo di Je.. Veronique

Chi parla di moda e dice di influenzare gli stilisti deve avere la cultura per saperne parlare in modo consapevole, cosciente e con responsabilità usando una terminologia opportuna. Non è sufficiente avere una disponibilità smisurata per comprare gli abiti più costosi per essere considerata una fashion blogger. Chi non è preparato si metta da parte con umiltà.


Ph. Roberto Arleo / Giorgia Pochetti di Be Beautiful, Be You


Creare un elenco completo di tutti i fashion blogger sarebbe un'utopia. Ogni giorno ce ne sono di nuovi che si aggiungono ad un numero già elevato. C'è da segnalare il sito italianfashionbloggers.com in cui le bloggers italiane si sono unite per dimostrare che si conoscono, si frequentano e tra loro c'è una sana competizione dove il confronto è una forma costruttiva per migliorarsi e conoscere nuove forme di stile.

Di seguito l'elenco dei blog delle fashion bloggers che si sono riunite lo scorso 13 marzo a Roma.

Fashion Love di Sara Baldari
Dress up for armageddon di Flaviana Boni
Vicky's Wonderland di Vicky Butera
Je.. Veronique di Veronica Caputo
Viola Comes In Colours di Maria Carneri
Starbucks and Chanel 2.55 di Giulia Ciccarelli
Be Beautiful, Be You di Giorgia Pochetti
Fashion Off Duty di Cristina Sampaolesi
Shampa Love di Floriana Serani e Roberta Cena
The Sinuous Elegance di Giulia Sulis
Tabi Tabi di Ramona Tabita

Ti è piaciuto l’articolo? Offrici un caffé! Sostieni Design with love!
(È sufficiente essere iscritti a Paypal o avere una carta di credito, anche Postepay)

19 commenti :

  1. E' un articolo stupendo <3

    Siete tutte veramente bellissime e con uno stile particolare!

    Vi voglio davvero conoscere, tutte, una ad una!

    Un bacio
    Irene's Closet

    http://ireneccloset.blogspot.com

    RispondiElimina
  2. Oltre ad essere un bravissimo fotografo, sei anche molto bravo a scrivere!!
    Mi è piaciuto molto l'articolo.
    Grazie di tutto!

    jeveronique.com

    RispondiElimina
  3. "Chi parla di moda e dice di influenzare gli stilisti deve avere la cultura per saperne parlare in modo consapevole, cosciente e con responsabilità usando una terminologia opportuna. Non è sufficiente avere una disponibilità smisurata per comprare gli abiti più costosi per essere considerata una fashion blogger. Chi non è preparato si metta da parte con umiltà."
    E' in questo articolo che trovo poca umiltà. Tutte penso abbiamo cominciato pian piano, e ci vuole tempo per farsi una cultura, anche nel campo della moda. Quindi, invece di invitare gli altri a farsi da parte, incoraggiamo tutti a informarsi il più possibile, con libri e riviste di settore, condividendo le nostre esperienze e ciò che conosciamo nel nostro piccolo. La trasversalità è d'obbligo.
    Inoltre io personalmente non mi ritengo una fashion blogger secondo la tua definizione: posto outfit e articoli per divertimento, non con l'ambizione di influenzare gli stilisti.

    RispondiElimina
  4. @Alicevr: non credo che Roberto abbia la pretesa di mettersi a sparare sentenze. Credo voglia solo parlare di un fenomeno e delle sue infinite sfaccettature, mettendo in evidenza quali sono gli aspetti più edificanti del fenomeno e quelli più criticabili. Il tutto nell'intento di spingere noi che lo facciamo a fare sempre meglio. Tu Alice magari lo fai con umiltà: ti assicuro che c'è gente che non lo fa affatto così e ha la pretesa di elevarsi a guru. Basta col finto buonismo e la diplomazia, io dico come la penso

    RispondiElimina
  5. Ma scusate, se non vi piacciono certe bloggers non commentate e non seguitele. E' come criticare Uomini&Donne, ma poi essere sempre lì a guardarlo. Purtroppo i fenomeni di massa, quindi anche i blog più seguiti, non sempre sono quelli a più alto contenuto culturale. E' una realtà con cui si deve semplicemente fare i conti.

    RispondiElimina
  6. Infatti almeno io seguo quelle meritevoli, ma non mi si può impedire di dire come la penso. Nè a me nè all'autore di questo articolo, che lo ha fatto peraltro in uno spazio suo, facendo un'analisi accurata e supportata, con elementi di estetica e sociologia. Non capisco francamente cosa ti turbi dell'articolo

    RispondiElimina
  7. L'invito a chi non è preparato a mettersi da parte. Il blogging è una libera espressione di sè, e se una persona vuole esprimere il proprio ego o mostrare le proprie possibilità economiche, credo che debba essere libero di farlo senza tutte questi problemi da parte di chi non condivide, invece che essere gentilmente invitato a zittirsi.

    RispondiElimina
  8. come ho già detto assoluta libertà, ma senza avere pretese di elevarsi a guru....nemmeno le grandi giornaliste di moda lo fanno, non vedo perchè debbano farlo le blogger.

    RispondiElimina
  9. Devo ammettere, come ho già detto che l'articolo mi piace moltissimo, ma sulla riga "chi non è preparato si metta da parte con umiltà" sono d'accordo con Alice.
    Sia in generale, perchè penso tutti anche il più incompetente, ha il diritto di avere un blog e scrivere o dire ciò che pensa.
    Sia nello specifico, (essendo chiaro di quale blogger si parla), trovo che la ragazza in questione magari non conosce molti termini tecnici (ma sono convinta che moltissime di noi non avremmo saputo dire di più in quel contesto-considerando anche l'enorme emozione di stare ad un programma televisivo-)ovviamente mi metto tra quelle che non conosce tutti i termini tecnici ;)
    Se è seguitissima, significa che piace, quindi non credo sia porprio giusto dirle di mettersi da parte.
    Per il resto ribadisco per l'ennesima volta che l'articolo è molto bello. :)
    jeveronique.com

    RispondiElimina
  10. ragazze mi è talmete piaciuto che l'ho inviato alla mia azienda...mi occupo di "moda"...

    RispondiElimina
  11. Di quelli citati conoscevo solo due blog, ora grazie a questo articolo li conosco tutti!
    A me l'articolo piace molto!

    http://thedesignisgreen.blogspot.com

    RispondiElimina
  12. @ Irene Colzi
    Grazie mille.

    @ alicevr
    "Tutte penso abbiamo cominciato pian piano, e ci vuole tempo per farsi una cultura, anche nel campo della moda".
    Quello che dici è giusto, ma nessuno è obbligato a farsi portavoce di una categoria quando ancora la cultura di cui parli non si è formata.
    Nessuno vieta di farsi avanti quando ci si sente preparati, ma fino a quel momento sarebbe giusto mettersi da parte e studiare a casa invece di andare in televisione.
    A volte sarebbe meglio dimostrare con i fatti quello che si dice oppure lasciare le conclusioni agli altri.
    Quindi sono pienamente d'accordo con quello che dici, "incoraggiamo tutti a informarsi il più possibile, con libri e riviste di settore, condividendo le nostre esperienze e ciò che conosciamo nel nostro piccolo."
    C'è chi non influenza gli stilisti e non parla di moda, ma dice di farlo. Non è il tuo caso ovviamente.
    Hai ragione anche quando dici "Purtroppo i fenomeni di massa, quindi anche i blog più seguiti, non sempre sono quelli a più alto contenuto culturale. E' una realtà con cui si deve semplicemente fare i conti".
    niente di più vero, io seguo il tuo consiglio: "se non vi piacciono certe bloggers non commentate e non seguitele.
    "Il blogging è una libera espressione di sè, e se una persona vuole esprimere il proprio ego o mostrare le proprie possibilità economiche, credo che debba essere libero di farlo senza tutte questi problemi da parte di chi non condivide, invece che essere gentilmente invitato a zittirsi".
    C'è perfetta sintonia tra quello che dici e il mio pensiero, non fraintendere le mie parole. Anch'io sono libero di esprimere la mia opinione. Il mio non è un invito ad azzittirsi, ma a prepararsi prima di parlare.

    @ Marianna
    Pienamente d'accordo con te.
    Come sai bene non sono un fashion blogger e non tento neanche di esserlo. Cerco di catturare quello che vedo e sento dando una mia opinione che non pretende di essere unica ed Esatta.
    Io mi comporto esattamente come te, seguo i blog che ritengo meritevoli e scarto in modo selettivo quello che mi sembra "spazzatura".
    Voglio decidere da me quello che ritengo valido e non lasciare che siano gli altri a scegliere per me.
    "Come ho già detto assoluta libertà, ma senza avere pretese di elevarsi a guru... nemmeno le grandi giornaliste di moda lo fanno, non vedo perchè debbano farlo le blogger". Manca l'umiltà di cui parlavo.
    In tutti i campi ci sono protagonisti sopravvalutati, bisogna solo riuscire ad individuarli in modo oggettivo.

    @ Veronica Caputo
    Le critiche sono sempre ottime per crescere e migliorare, grazie per la tua opinione.
    Come ho spiegato ad Alice, non intendevo censurare, ma semplicemente invitare a prepararsi prima di fare la comparsa in televisione e abbassare lo standard delle blogger che veramente parlano di moda.
    Se è seguitissima non vuol dire che parli di moda e che si possa paragonare ad altre ragazze che espongono contenuti migliori.
    Non tutti i best sellers sono degli ottimi libri.

    @ Chiara
    Grazie Chiara! Avevo risposto ad un tuo commento, ma non ti sei più fatta sentire. Sul tuo blog non c'è la tua email. Contattami in privato, oppure lasciami un tuo recapito.

    RispondiElimina
  13. Great Great shots, LOVE this post :)

    RispondiElimina
  14. bellissime, passate anche dal mio.. http://thefairbow.blogspot.com/

    RispondiElimina
  15. Molta, molta cultura, trasversalità e consapevolezza.
    Scusa, ma nelle parole che tu usi per descrivere ciò che non dovrebbe essere una Fb, io ci ritrovo molte delle ragazze qui presentate.
    Basta vedere la foto in cui posano tutte insieme per rendersi conto che di particolare, creativo, o competente non c'è davvero nulla. Come sempre ognuno tira l'acqua al suo mulino.
    Saluti

    RispondiElimina
  16. I love this photo shoot but I like the second and fourth pic! This is My favourite fashion blog!

    RispondiElimina
  17. Bell'articolo complimenti. Uno spaccato interessante sul mondo delle fashion blogger che va al di la dei luoghi comuni a cui spesso siamo costretti.

    RispondiElimina

Cosa ne pensi? Hai idee migliori?