24 novembre 2010

FOTOGRAFIA | Martina in-visibile: Martina Colombari in mostra allo Spazio Forma di Milano

Ha preso il via ieri a Milano Fotografica 2010, evento realizzato da Canon e Spazio Forma, destinato agli appassionati di fotografia: cinque giorni di incontri, dibattiti, workshop su questa straordinaria forma di documentazione della realtà che non smette di attirare nuovi appassionati adepti.


All'interno della manifestazione è presenta la mostra "Martina in-visibile": partendo da un'idea di Settimio Benedusi e Denis Curti, Martina Colombari ha deciso di realizzare per un periodo di tempo degli autoscatti che la ritraessero nei momenti più intimi delle sue giornate. 


Liberatasi dai virtuosismi e dai tecnicismi imposti da una certa visione della fotografia, Martina ha fatto emergere la parte più autentica di sé.
Lasciamo per un attimo da parte il fatto che si tratti di un personaggio noto: quello che mi ha colpito nella mostra è l'uso della fotografia come strumento per documentare una sorta di viaggio interiore, come era già accaduto nell'opera di Francesca Woodman o come succede in quella del contemporaneo Noah Kalina.


"E’ come se la personalità di Martina, protagonista e autrice di queste fotografie, si rivelasse solo a tratti, per poi darsi nella sua interezza. Discontinua e profonda. Dissonante e armonica. Fluttuante e arroccata. Martina è tutte queste cose messe insieme. E forse ognuno è mille cose. Tutto dipende dal punto di vista. Dipende dagli occhi che guardano, dai cuori che ascoltano, dal sangue che pulsa. Dalla digestione. Dagli odori. Il punto di vista di Martina è contraddittorio, ma sincero. Questo l’aspetto che mi ha colpito sopra ogni altra idea e progetto. Un linguaggio, il suo, senza mediazioni. Coraggioso, mai arrogante e senza travestimenti", ha affermato Denis Curti, uno dei curatori della mostra.


Da blogger spesso mi capita di ritrarre me stessa: eppure non mi soffermo mai sui significati reconditi che la fotografia restituisce di me stessa. Fino ad ora ho badato fin troppo al punto di vista dell'estetica, senza mai cercare di andare al di là, senza mai cogliere quanto di me stessa la fotografia potesse cogliere e raccontare in un certo frangente. Ora so che è anche uno strumento straordinario per scavare dentro sé stessi. E guardare al proprio io, senza troppa paura.

1 commento :

  1. ho saputo di questa mostra attraverso un tg
    la trovo molto interessante e le foto sono davvero particolari :)

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