Pochi giorni fa abbiamo assistito alla presentazione del volume "Fashion Box", curato da Antonio Mancinelli, caporedattore di Marie Claire e profondo conoscitore di storia e sociologia della moda.
Dopo aver ottenuto un grande successo alla Mostra del Libro di Francoforte, il libro, edito da Contrasto, è stato pubblicato in Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Spagna e Giappone. Si tratta di una bellissima antologia iconografica sui classici della moda e sulle dive che li hanno resi celebri.
Dopo aver ottenuto un grande successo alla Mostra del Libro di Francoforte, il libro, edito da Contrasto, è stato pubblicato in Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Spagna e Giappone. Si tratta di una bellissima antologia iconografica sui classici della moda e sulle dive che li hanno resi celebri.
Ogni capo di ogni guardaroba ha da sempre avuto la sua musa.
Audrey Hepburn, il sinuoso rigore del tubino nero; Catherine Hepburn, l’universale classe della camicia bianca; Rita Hayworth, la sensuale eleganza dell’abito da sera; Twiggy, la forza rivoluzionaria della minigonna, la provocante allure della guêpière nelle interpretazioni estreme di Madonna e Carla Bruni, Marilyn Monroe in jeans e le T-Shirt bianche di Jane Birkin e Patti Smith.
Fashion Box quindi diventa quasi un gioco di "icone sulle icone", sebbene, come ha affermato Mancinelli nel corso dell'incontro, l'affascinante "con-fusione" tra capo e musa di stile sia andata progressivamente affievolendosi nel corso degli anni, probabilmente a causa di una diversa gestione del divismo, che non consente più quella forte identificazione tra un'attrice o cantante e un capo di abbigliamento. Un processo iniziato con Madonna e oggi evidente nella camaleontica Lady Gaga. Si aggiunga anche il fatto che oggi si possono vedere le dive nella loro prosaica quotidianità. Tutto questo impedisce di fatto quella cristallizzazione semantica che si era realizzata con le grandi icone di stile del passato. Oggi forse si parla impropriamente di "icone", e sarebbe più giusto definirle soltanto "it girl". Tra qualche decennio ci ricorderemo ancora della graziosa Alexa Chung? Non lo so, ma l'immagine di Audrey davanti alla vetrina di Tiffany con addosso il capo intramontabile di Hubert de Givenchy, quella sì, resta senza tempo, sospesa nell'empireo dell'eleganza eterna.
L'autore del Libro Antonio Mancinelli, con Isabella Dothel e Denis Curti
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TUTTO FANTASTICO, COMPLIMENTI!
RispondiEliminaAlice.
I love this post!
RispondiEliminaThank you all.
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