27 marzo 2014

WHO ARE YOU | Marco Lavagnini, la fotografia è una vibrazione

 © Marco Lavagnini
Marco Lavagnini è il protagonista di oggi, per la rubrica Who are you, selezionato dal nostro gruppo flickr. Nato e cresciuto in provincia di Roma, ad oggi cittadino della città eterna. Si occupa di tecnologia quasi da subito dopo la scuola superiore, lavorando nel campo dell’assistenza tecnica su Computer e Reti, in breve quel termine che dice tutto e niente: Informatico. Non ama programmare il suo modo di vivere, anche perché quando lo fa la legge di Murphy è sempre in agguato! 

La fotografia è un’arte ereditata dalla passione dei fratelli maggiori, sperimentata da autodidatta prima nell’era analogica con scarsi risultati, poi molto più tardi nell’era digitale con risultati ed interesse decisamente migliori.
Gli strumenti: nei primi anni una compatta digitale, poi una bridge ed un susseguirsi di reflex, sempre digitali, fino all’odierna fullframe. Gli scatti variano di molto per soggetto e tecnica, spaziando dal ritratto alla paesaggistica in una continua ricerca di spontaneità, impatto visivo, emozione.
Nell’ultimo periodo, dopo un interessante workshop con l’Associazione Culturale Prospettiva 8, si dedica quasi esclusivamente agli scatti a lunga esposizione diurna. 
Nel tempo libero ama dedicare molto tempo ai social network, al cinema, alla musica e qualche volta torna a scarabocchiare le sue strane idee sulle Moleskine dalle pagine rigorosamente bianche, mostrandone di tanto in tanto qualche frammento su Instagram.
 © Marco Lavagnini
• La prima cosa a cui pensi appena sveglio?
Tutto dipende dall’umore, spesso ho in testa una canzone ascoltata il giorno prima.

• Di cosa hai una scorta?
Cianfrusaglie da Still Life.

• Una parola o un'espressione che ami? E una che odi?
Amo molte espressioni napoletane "vattenne", "che agg' a fa", "a soreta" ecc. 
Detesto invece "resto fermo", "sono fermo", "mi fermo".
 © Marco Lavagnini
• Di cosa hai bisogno per essere felice?
La creatività (quando mi viene un’idea per un progetto creativo la mia mente viaggia e sono al massimo) ma anche qualcuno che ride di gusto ad una mia battuta.

• In questo mondo le persone si dividono in?
Cinici ed ipocriti. Appartengo alla prima categoria.

• Un politico, una popstar o un artista che ammiri particolarmente per vari motivi?
Non seguo nessuno come un fan accanito che conosce ogni singolo fatto legato ad una persona famosa, però ho ammirato molto Prince e la sua poliedricità musicale.
 © Marco Lavagnini
• Il luogo più importante di casa tua?
La mia scrivania. Dove le mie idee prendono forma.

• Tre posti dove non sei mai stato e che vorresti vedere?

Alaska, Caraibi, New York.

• Pensando all'Italia, qual è la prima cosa che ti viene in mente?
Sono ancora uno di quelli che si ostina a credere che la nostra terra sia unica, che abbia delle grandi menti, ambite e ricercate in ogni dove. Nella realtà più cruda e spicciola andare via è probabilmente la soluzione a molti problemi, la nostra classe politica (destra, sinistra, sopra, sotto) sta combinando un pasticcio dopo l’altro. Non ci sono più parole per commentare quello che si sente e si legge ogni giorno.
 Pub - TowerBridge © Marco Lavagnini
• Quale città d'Italia ti attrae per il suo ambiente creativo?
Fino a 12 anni fa vivevo in un paese molto piccolo, ora vivo a Roma. Mi ha offerto molti spazi e spunti, mi piace esplorare e scoprire e Roma ha ancora molto da offrire.

• Cosa volevi fare a 14 anni?
L’Orafo.

• Cosa non indosseresti mai?
I calzini corti, li detesto.
 MAXXI © Marco Lavagnini
• Che cos'è per te la creatività?
Uno stile di vita, la curiosità di scoprire e sperimentare cosa si può fare da sé.

• Da cosa trai ispirazione per i tuoi progetti?
Molto spesso è il lavoro degli altri ad ispirarmi, ma a volte basta un oggetto, una persona o un paesaggio.

• Che definizione hai per la fotografia?
La fotografia per me è una vibrazione. Le donne parlano di farfalle nello stomaco quando sentono una forte emozione, a me capita di vedere qualcosa e (se ho la macchina con me) inquadro e scatto, finché non sento quel brivido che sale dalle viscere e allora so che la foto è quella giusta.
 © Marco Lavagnini
• Qual è il posto dove riesci a trovare più idee?
Mi capita di trovare idee mentre mi sposto in treno o in tram, oppure quando sono in macchina. La mente vaga, percepisce un dettaglio tra un pensiero e l’altro ed ecco l’idea.

• Che cos'è per te il lusso?
Avere tanti di quei soldi che ti permettano di dedicarti esclusivamente a ciò che ti piace di più. Quindi arricchimento materiale che porta arricchimento interiore.

• Un film recente che ti è piaciuto? Perché?
“Vita di Pi” di Ang Lee. Visivamente bellissimo, apparentemente una storia banale che nasconde molti spunti per riflettere sulla vita, sull’esistenza di un disegno superiore, sulla fiducia nel prossimo. Soprattutto sono molte le possibili interpretazioni.
 A Delicious Spring © Marco Lavagnini
• L'ultimo libro letto?
“Breaking Dawn” di Stephenie Meyer


• Una colonna sonora delle tue giornate?
Ultimamente ascolto molto qualche pezzo dei Placebo (nulla di recente): "Running Up That Hill" (in realtà cover di Kate Bush), "Pure Morning" e "The Bitter End".

• Un sito che tutti dovrebbero visitare?
 Leaving © Marco Lavagnini
• Cosa o chi consideri sopravvalutato oggi?
L’idea che la macchina fotografica faccia il fotografo. Quante volte ho sentito dire "con una macchina fotografica del genere anche io saprei fare belle foto"…

• Un aneddoto indimenticabile legato alla tua attività?
Vacanza nel Salento (la seconda volta). Sono nella spiaggia di Punta della Suina, si vede una torre bianca (poco prima di Punta Pizzo) ad almeno un paio di chilometri di distanza, raggiungibile a piedi dalla spiaggia. Parto armato di borsa fotografica (con fotocamera, filtri e obiettivi) e cavalletto caricandomi tutto a spalla. Cammino con calma facendo scatti qui e la, poco più di mezz’ora sono alla torre. L’idea era fare delle lunghe esposizioni nella parte finale di Punta Pizzo, dove c’è una spiaggetta incastonata in una cornice di scogli. Arrivo, scelgo la visuale che trovo più adatta alle foto, metto a terra borsa e cavalletto. Apro il cavalletto, vado per posizionare la fotocamera sul cavalletto e la piastra di aggancio, che fino a 10 minuti prima era attaccata al corpo macchina, era sparita, perduta chissà dove!
E come questo ce ne sono altri…

• Con chi ti piacerebbe lavorare?
Una domanda difficile, sono abituato a scattare da solo, certo se potessi imparare direttamente da Michael Kenna oppure Martin Stavars sarebbe bellissimo.

Leo © Marco Lavagnini
• Cosa provi quando rivedi alcuni progetti di due o tre anni fa?
Sono sempre insoddisfatto, trovo difetti che oggi avrei potuto evitare. Spesso mi succede anche di "perdere il momento" catturato in una determinata foto.

• L'ultima cosa che fai prima di dormire?
Spengo la luce.

• Progetti per il futuro?
Ho partecipato ad un paio di mostre collettive, non ho mai organizzato una personale, mi riesce difficile trovare un filo conduttore tra i miei lavori. Prima o poi lo troverò, sarò soddisfatto dei miei scatti e allora varrà la pena di organizzare un evento.

Terza età © Marco Lavagnini
• Link dove è possibile vedere quello che fai o dove seguirti?
about.me/m.lavagnini è una pagina personale che ricollega tutti i miei profili social e siti vari.

• Una frase o un pensiero per concludere l'intervista?
"Ciò che importa è lo sguardo, la capacità di cogliere l’istante, il colpo d’occhio". 
[Cit. Herb Ritts]


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2 commenti :

  1. Che foto stupende!!!!
    Bellissima intervista! :)
    Baci!
    S
    http://s-fashion-avenue.blogspot.it/

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  2. Non hai parlato delle tue famose foto sfocate, però.. :D

    RispondiElimina

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