9 aprile 2014

IN VESPA | Le mie citazioni - Peloponneso, Giorno 10

© Luca Occhilupo
Oggi voglio rispondere a qualcuno, a qualcuno che mi ha fatto delle domande, degli appunti, perché rispondere è cortesia, no? Voglio rispondere a chi dice che sembro un po’ costruito quando faccio citazioni: può essere vero e il motivo è semplice. Quando faccio una citazione di un poeta, uno scrittore, un filosofo famoso, faccio il suo nome perché quella citazione appartiene proprio a lui. 
© Luca Occhilupo

Quando invece dico semplicemente, uno scrittore celebre ha scritto, un poeta ha detto, quelle citazioni non appartengono a nessuno di famoso, ma semplicemente a me, che non lo dico e non l’ho mai detto, per umiltà forse, o falsa umiltà (chiamatela come volete), ma non lo dico perché non mi considero un poeta, né uno scrittore né niente per ora, solo un viaggiatore, forse, un viaggiatore felice, nonostante la voce stanca. Non l’ho mai detto, ma lo dico ora, per rispondere ad un amico che mi ha fatto questo appunto, e non lo dico mai più.

Vi leggo dei versi che ho scritto ieri:
Ho visto sedie blu, del blu del Mediterraneo,
e un tramonto vero,
ho visto dove gli dei bagnavano la loro pelle bianca
e ho sentito la musica del mare,
le onde che suonavano,
l’orchestra della spiaggia, dei sassi,
dei disordinati ciottoli che la risacca portava con sé.
Mi sono accorto di essere vivo
e mi sono accorto che se morissi ora,
morirei felice.

Ad Athena
Massimo Troisi fa dire al suo postino: “una poesia non è di chi la scrive, è di chi la sente” io spero che in queste parole, per quanto semplici, molti possano trovare la vita che ho trovato io. So che per i più piccoli o per alcuni dei più grandi quello che dico o le storie che racconto, a volte, non sono semplici, ma so anche che, nelle mie parole, nella mia voce, i più piccoli e i più grandi sentono tutta l’emozione che sento io, perché sono parole vere fatte di sentimenti veri, e sono sincere soprattutto, e la sincerità, in questo mondo, vince su tutto, perché la maggior parte delle volte è frutto della passione. 
© Luca Occhilupo
Mi viene da pensare alle parole di Erasmo da Rotterdam ne “L’elogio della follia”: osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, infuse nell’uomo più passione che ragione, perché fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. La vita umana non è altro che un gioco della follia: il cuore ha sempre ragione.
© Luca Occhilupo
E per quanto una persona a me cara possa dirmi che i miei discorsi sono fantastici e ciò che dico perfetto, so che non è vero, ma voglio che vi arrivi comunque, per imperfetto che sia, perché qualcuno possa trovarci un po’ di me, di sé, di vera umanità.
Le storie che volevo raccontarvi oggi, ve le racconterò domani. Sono storie belle e antiche, storie di Grecia, di Francia e d’Italia. Oggi ero così, un po’ felice e un po’ arrabbiato.


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