28 settembre 2009

ARTE | New York Minute al MACRO Future di Roma


New York minute è il titolo della mostra d’arte contemporanea inaugurata il 19 settembre 2009 al MACRO Future di Roma che rimarrà aperta fino all’1 novembre 2009.
Nei 1000 m² dell’ex mattatoio romano sono esposte le opere di 60 artisti che gravitano fra la downtown di Manhattan, Providence, Los Angeles, San Francisco, Virginia Beach e anche Tokyo. 60 artisti della scena newyorkese espressione collettiva dei movimenti di strada d’avanguardia,rappresentano una risposta veloce e ingegnosa al panorama culturale di oggi e alle questioni specifiche della loro generazione. Il loro lavoro esplora alcune delle principali tendenze del nuovo modo di fare arte a New York: svecchiare l’action painting e l’astrazione con la durezza della vita di strada; sintetizzare la cultura pop in artefatti artigianali e sinceri; spingere il concettuale verso vie nuove e assurde; organizzare collettivi e portare l’arte interdisciplinare in tour; trasferire l’attitudine punk all’assemblaggio, al collage e alla scultura. Queste nuove tendenze sono genericamente riassunte nella mostra in tre diverse categorie: ‘street punk’, ‘wild figuration’ e ‘new abstraction’.
Alcuni vanno aggiornando l’astrazione della scuola newyorchese con l’energia della strada, come Dan Colen, Rosson Crow o Sterling Ruby; altri, come Tauba Auerbach, Xylor Jane o Ara Peterson, rivitalizzano approcci demodé nei confronti dell’astrazione con nuove visioni dell’era digitale. Lungi dall’essere cerebrali, i nuovi pittori astratti comunicano con urgenza e immediatezza.
Fra tutti, due di questi hanno rapito la mia attenzione, Katherine Bernardt e Brian Chippendale.
Katherine Bernardt dipingendo, sbriciola il fanatismo della moda, in modo aspro e spigoloso, sbeffeggiando cantanti, modelle e celebrità. Le sue tele sono impregnate di una forte energia erotica e come lei stessa le definisce sono “molto personali, molto gocciolanti, non ancora asciutte, sexy, divertenti da fare, pop art ed espressionismo astratto”. Nella sua pittura vive una galleria di personaggi che và da Jhon Galliano a Paris Hilton a Kate Moss, una galleria di ritratti sgocciolanti falsi miti dei tempi moderni. Le ansie espressioniste che traspaiono nella sua pittura, le pennellate aggressive e dense sono stemperate da un approccio fortemente ironico nella rappresentazione dei suoi lavori.

Brian Chippendale, crea arte come se fosse musica e musica come se fosse arte. È uno dei pochi artisti che incarna fisicamente e quotidianamente il proprio lavoro. Nei suoi fumetti, poster e collage, Brian viene influenzato dal trash dei video games e dei supereroi dei fumetti, e li trasforma orgogliosamente in mezzi d’espressione personale. Nel mondo di Brian, vale tutto. Raramente schierato politicamente,ma sempre chiaramente morale, Brian attacca con caotica vivacità i suoi reali o immaginari oppressori.

Pop-art ed Espressionismo traspaiono da questa collettiva di arte contemporanea, evocazioni della Gang Gang Dance, graffitari e tatuatori come fini cesellatori di ogni tipo di materiale, dollari trasformati in opere d’arte.
New York Minute si riferisce alla velocità con cui i Newyorkesi reagiscono agli stimoli, alla loro prontezza, al modo di fare arte a New York. Si insomma... New York, wath alse?


 
 


Se ti è piaciuto l'articolo, iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui!

0 commenti :

Posta un commento

Cosa ne pensi? Hai idee migliori?