9 febbraio 2014

PROGETTO DI TESI | Comunicare attraverso la calligrafia di Enzo Colasante

Scrivere con i segni, disegnare con le lettere.

Quando si pensa alla calligrafia, oggigiorno la si abbina spesso a qualcosa di antiquato e legata al passato, tuttavia essa contribuisce allo sviluppo di un design creativo e una comunicazione innovativa.
Oggi, per quanto riguarda la scrittura, si è arrivati al punto in cui il digitale sta rimpiazzando la manualità, anziché sfruttarla per farle interagire tra loro creando qualcosa di originale.

Le creazioni manuali danno un senso più soggettivo ai corrispettivi prodotti, con tutte le loro imperfezioni e la loro spontaneità, dando quel qualcosa in più, differenziandosi dalle produzioni digitali, tipicamente meccaniche e stereotipate.

Studiando nel campo grafico e della comunicazione si può facilmente notare quanto la calligrafia sia presente e viva nelle sue molteplici facce e applicazioni.
Sempre più spesso quest’arte non viene più studiata e praticata nelle scuole causando un grande disagio tra i giovani molti dei quali non sono capaci di scrivere un corretto corsivo e usando sempre più lo stampatello.

Ciò mi porta a pensare che in futuro si andrà incontro non solo ad una ricerca della manualità ma anche alla richiesta della calligrafia; avendo da sempre una grande passione per le lettere, ho iniziato ad approfondire questa strada scegliendolo come argomento di tesi.

Con questo progetto ho cercato di reinterpretare e realizzare alcune composizioni calligrafiche, che intendono esprimere graficamente il senso degli haiku scritti da Ludovica Palandrani (tratte dal libro “Haiku nei disturbi del comportamento alimentare”).

Ciascuna poesia è racchiusa in un determinato concetto, come rabbia, disgusto, dolore, paura, ecc.
Per rafforzare determinate emozioni, oltre alla gestualità dei segni e alla realizzazione di strumenti scrittori artigianali, c’è un attento studio non solo sui colori ma anche sulla composizione delle lettere e l’uso dello spazio. Ciò ha portato a rivolgere più attenzione ai segni ed all’immagine piuttosto che alla leggibilità, arrivando al punto in cui la parola diventa segno e l’immagine torna testo.

L’Haiku è un componimento poetico che affonda le sue radici nella cultura giapponese del XVII secolo ed ha una struttura ispirata alla massima semplicità: 17 sillabe suddivise in tre versi, 5-7-5.

Per definirsi tale l’Haiku deve trarre ispirazione dalle immagini della natura, che diventano metafore per esprimere lo stato d’animo e le emozioni del poeta. Questa poesia viene utilizzata in alcuni centri dei Disturbi Alimentari come strumento terapeutico, poichè le pazienti affette da un pensiero complesso e ossessivo sul peso e le forme corporee, hanno la possibilità di alienarsi da questa idea e focalizzarsi sulla composizione di Haiku, costrette a ridurre tutto all’essenziale.


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